Ancora qualche settimana fa vivevamo la "solita vita", ritmata, rumorosa, quasi frenetica. Dopodichè la notizia della quarantena, che in pochi giorni ha cambiato profondamente il nostro modo di vivere e in tutto il mondo ha messo sottosopra i nostri sistemi, da quello sanitario, a quello economico, sociale, educativo.
Recentemente un collega ha portato alla mia attenzione una citazione di un economista, Milton Friedman: "Solo una crisi - reale o percepita - genera vero cambiamento. Quando la crisi avviene, le azioni prese dipendono dalle idee in circolazione." Ci sono alcune idee che mi sembra inizino ad emergere da questa emergenza:
Marshall Rosenberg, ideatore della Comunicazione Nonviolenta, sosteneva che "la sopravvivenza della nostra specie dipende dalla nostra abilità di riconoscere che il nostro benessere e il benessere degli altri sono, di fatto, la stessa identica cosa." Questa crisi mi ha riempito il cuore di tristezza per tutte le vite che abbiamo e stiamo perdendo in tutto il mondo e che avrei voluto potessero continuare a vivere e trascorrere i loro ultimi giorni serenamente vicino ai loro cari. Mi ha riempito il corpo di ansia per questo virus di cui conosciamo ancora così poco e per le misure drastiche prese dai governi, perchè ho avuto bisogno di capire, orientarmi, proteggermi e proteggere le altre persone. E ora, dopo due settimane di "orientamento", sta facendo emergere in me anche speranza e voglia di essere parte attiva di un cambiamento nei nostri sistemi. Un cambiamento che, da tempo, reputo sia necessario e urgente. La mia speranza è che da questa crisi emerga una collettività più sana, coesa, solidale, più lenta, in ascolto, creativa e collaborativa. Una collettività che includa la pluralità di pensiero e che riconosca in esso una potente sorgente di innovazione e creatività, volta a prendersi cura del benessere collettivo e del pianeta, la nostra sola, unica e preziosa fonte di Vita. Leggi la newsletter di aprile 2020 |