In un periodo di crisi sociale ed ecologica come questo, noi - in qualità di individui - cosa possiamo fare per rendere il mondo un posto migliore?
Possiamo scegliere di lamentarci, rassegnarci, deprimerci, disperarci, diventare cinici... Oppure possiamo scegliere di aprirci a nuove consapevolezze, come quella che siamo tutti interconnessi e che le nostre scelte personali, pur piccole che siano, hanno un forte impatto sulla società. Ma che scelte compiere? Credo che diventando più consapevoli dei valori umani universali, possiamo verificare se le nostre scelte di vita - dalla più piccola alla più grande - siano in allineamento con tali valori. In questo modo noi stessi diventiamo agenti di cambiamento positivi ed efficaci, ispirando la società in cui viviamo a fare altrettanto. Il processo di Comunicazione Nonviolenta ideato da Marshall Rosenberg ci invita a diventare più consapevoli del nostro potere personale per un mondo pacifico e sostenibile. Abbiamo il potere di creare le nostre visioni e di sviluppare la volontà di lavorare per la loro realizzazione. Partendo da noi stessi, portando pace dentro di noi, possiamo poi portare pace nelle relazioni tra le persone e, in ultima istanza, nei nostri sistemi sociali. I recenti avvenimenti politici (non proprio rassicuranti), hanno fatto sì che la parola nonviolenza venga citata sempre più spesso. Il Papa, per esempio, ha dedicato il suo messaggio di inizio anno alla nonviolenza, esortando cittadini e politici a fare della nonviolenza attiva il proprio stile di vita. Sempre più attivisti della nonviolenza nel mondo (e soprattutto negli USA) si stanno mobilitando per una società nonviolenta. Una ricercatrice statunitense ha dimostrato che a livello mondiale la nonviolenza è il doppio più efficace della violenza nel portare democrazia e poi mantenerla. Una vittima di un attentato terroristico ha dimostrato come con l'empatia sia possible disarmare i terroristi. Piccoli gesti quotidiani di coraggio, di cura per noi stessi e il prossimo, di ascolto reciproco, di fiducia e generosità, di accoglienza e accettazione possono cambiare la nostra cultura....e insieme, con i nostri piccoli gesti quotidiani, "possiamo creare il mondo più bello che i nostri cuori sanno essere possibile" (Charles Eisenstein). Questo è il mio augurio per il 2017 per tutti noi. Che la nonviolenza diventi il tratto distintivo delle nostre scelte, delle nostre relazioni e delle nostre azioni nel mondo, in ogni ambito della vita (famiglia, partner, scuole, lavoro, sociale, politica...). Ringrazio tutte le persone che nel 2016 si sono avvicinate alla Comunicazione Empatica (Nonviolenta) e invito tutti noi a chiederci: quali sono i nostri obiettivi, le nostre speranze e i nostri sogni per il 2017? E cosa concretamente vorremmo fare nella nostra vita, per raggiungere questi obiettivi? A volte basta iniziare veramente con piccoli passi, come piantare dei fiori. Con il tempo questi piccoli passi possono trasformarsi in passi più importanti per noi stessi e per l’umanità. Spero di vedervi ad uno dei miei corsi o incontri del 2017! Elena |